
Panni e spugne abrasive si confermano prodotti di largo consumo nelle abitazioni europee. Secondo dati di settore, il 93% dei consumatori possiede almeno un abrasivo in casa (fonte U&A 2019 Spagna e U&A 2022 Olanda), mentre il 50% ne fa uso più di sei volte a settimana (fonte ViledaScouring 2023). La frequenza di acquisto rimane elevata: in media si acquistano quattro spugne abrasive l’anno e i panni vengono sostituiti ogni uno o due mesi.
Parallelamente, emergono nuove priorità tra i consumatori, sempre più interessati a prodotti che garantiscano igiene, siano sostenibili dal punto di vista ambientale e capaci di ridurre i tempi dedicati alle pulizie.
L’ingresso della tecnologia enzimatica
In questo scenario si colloca il lancio, da parte del marchio Vileda, della linea Pro Clean, disponibile da luglio nei canali della grande distribuzione, online e negli esercizi specializzati.
La tecnologia è basata su microrganismi benefici, i cosiddetti probiotici, che producono enzimi quando entrano in contatto con umidità e sporco. Gli enzimi contribuiscono a scomporre lo sporco in particelle più piccole, facilitandone la rimozione e mantenendo i prodotti puliti più a lungo.
Secondo i dati comunicati dall’azienda, i prodotti trattati con questa tecnologia avrebbero una durata igienica fino a due volte superiore rispetto a quelli privi di enzimi. In particolare, i panni Pro Clean mantengono il trattamento attivo per almeno dieci lavaggi in lavatrice, contro i cinque di un panno tradizionale con altri trattamenti antibatterici. Le spugne abrasive, invece, resterebbero igieniche per circa due mesi, raddoppiando la durata media di un prodotto analogo senza trattamento enzimatico.
Il nuovo lancio di Vileda si inserisce in un segmento di mercato che, pur essendo tradizionale, continua a evolvere sotto la spinta delle nuove abitudini di consumo e delle aspettative legate sia all’efficienza che alla sostenibilità ambientale.