
La filiera europea del riciclo degli imballaggi di plastica è arrivata a un punto di rottura. L’associazione Plastic Recyclers Europe e 27 attori della filiera lanciano l’allarme in una lettera congiunta all’UE: senza interventi urgenti, si rischiano chiusure a catena, perdita di competitività globale e il fallimento degli obiettivi ambientali europei. La PRE avverte che entro la fine del 2025 l’Europa perderà impianti per una capacità complessiva pari a quasi un milione di tonnellate.
L’allarme della filiera
Davanti a questo scenario, gli attori leader del settore del riciclo hanno inviato una lettera congiunta ai responsabili politici dell’Unione europea. Nel documento si sottolinea come le importazioni a basso prezzo, l’impennata dei costi energetici, l’incertezza normativa, i pesanti oneri amministrativi e la frammentazione regolatoria stiano soffocando la filiera.
I firmatari chiedono condizioni di parità che consentano alle imprese europee di competere. Secondo la filiera, è urgente stimolare la domanda di materie plastiche di alta qualità prodotte in Europa e impedire l’afflusso di materiali non conformi. Per farlo servono misure speculari sulle importazioni di plastica vergine e riciclata, controlli doganali più stringenti e incentivi agli investimenti, in particolare nelle infrastrutture per la raccolta, la selezione e il riciclo.
Norme, energia e fiscalità
Un altro punto cruciale è la responsabilità estesa del produttore (EPR). Le tariffe, si legge nella lettera, dovrebbero essere modulate in modo da premiare la riciclabilità e l’uso di materiali riciclati, seguendo regole coerenti in tutti gli Stati membri. Allo stesso tempo, il settore chiede soluzioni concrete alle pressioni economiche: accesso a energia a prezzi competitivi, regole semplici e armonizzate e una rigorosa applicazione della legislazione comunitaria.
Senza un intervento tempestivo, avvertono le imprese, la recessione in corso ridurrà ulteriormente la produzione e la domanda di plastica in Europa.
Un appello alla politica
Le raccomandazioni avanzate dai rappresentanti della filiera vengono definite “cruciali per la sopravvivenza” dell’intero comparto. Tuttavia, la finestra per intervenire si sta chiudendo rapidamente. Plastic Recyclers Europe e gli altri firmatari chiedono quindi alle istituzioni europee di agire per proteggere un settore vitale, sostenere il riciclo e garantire una filiera solida, innovativa e sostenibile.
Il rischio, avvertono, è che l’Europa subisca danni irreversibili al proprio tessuto industriale, perda la leadership conquistata nella transizione verso un’economia circolare e veda erosa la propria competitività globale nel lungo periodo.