
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per aggiornare il regolamento sui detergenti e tensioattivi, con l’obiettivo di semplificare l’immissione sul mercato interno, incentivare l’innovazione e rafforzare la tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Il nuovo regolamento punta a modernizzare un impianto normativo risalente al 2004, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica, delle nuove abitudini di consumo (come la vendita sfusa e le ricariche) e della crescente domanda di prodotti più “green”. Tra le misure chiave: etichettatura digitale, maggiore biodegradabilità, rafforzamento della sorveglianza sui prodotti importati e divieto confermato ai test sugli animali.
Etichettatura digitale e più trasparenza per i consumatori
Una delle principali innovazioni riguarda l’etichettatura: le informazioni presenti sulle confezioni saranno integrate in formato digitale, rendendo accessibili dettagli cruciali come la presenza di allergeni o conservanti nelle fragranze. I dati dovranno inoltre essere messi a disposizione delle autorità sanitarie, come i centri antiveleni, facilitando la risposta in caso di incidenti.
Maggiore biodegradabilità e attenzione all’innovazione
La Commissione europea sarà autorizzata a introdurre requisiti più rigorosi per la biodegradabilità dei film idrosolubili usati nelle capsule dei detergenti. In parallelo, potrà valutare l’opportunità di estendere tali criteri ad altre sostanze organiche, specie se presenti in concentrazioni elevate. Questo passaggio rappresenta un segnale concreto verso una chimica più circolare e compatibile con gli obiettivi ambientali europei.
Per garantire condizioni di concorrenza e sicurezza uniformi, i produttori situati al di fuori dell’UE dovranno nominare un rappresentante autorizzato. Questo soggetto fungerà da punto di contatto con le autorità locali e sarà responsabile della conformità normativa dei prodotti immessi nel mercato europeo.
Fosforo sotto esame: la Commissione valuterà nuovi limiti
L’accordo chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di ridurre ulteriormente i livelli di fosforo nei detergenti. Tuttavia, l’impatto di un’eventuale restrizione sarà oggetto di un’analisi costi-benefici per evitare che una minore efficacia del prodotto comporti un aumento del consumo o maggiori impatti ambientali indiretti (come cicli di lavaggio aggiuntivi o uso di acqua più calda).
Vietati i test sugli animali, salvo eccezioni straordinarie
Viene ribadito il divieto di sperimentazione animale per i detergenti, già previsto dal Regolamento REACH. Solo in casi eccezionali, in cui l’ingrediente sia considerato essenziale e non sostituibile, sarà possibile richiedere una deroga, a condizione che venga scientificamente dimostrata la necessità dei test.
“L’accordo sui detersivi è una vittoria per la salute, l’ambiente e il mercato unico – ha detto Izabela Leszczyna, Ministro della Salute polacco, Paese che si presta a chiudere il semestre di presidenza del Consiglio Ue a fine mese. Aumentando la biodegradabilità, riducendo le sostanze nocive e migliorando le informazioni sull’etichetta, rendiamo i nostri prodotti di uso quotidiano più sicuri ed ecologici, senza appesantire la burocrazia: regolamentazione intelligente, risultati puliti”.
Un comparto strategico per l’industria chimica europea
L’industria dei detergenti rappresenta un segmento rilevante dell’economia chimica europea: nel 2020 il valore di mercato ha raggiunto 41,2 miliardi di euro, pari al 4,2% dell’intero settore, coinvolgendo circa 700 siti produttivi e coprendo sia il mercato consumer che quello professionale.
L’accordo provvisorio sarà ora sottoposto all’approvazione formale del Consiglio e del Parlamento. La sua adozione definitiva potrà dare avvio a un nuovo quadro normativo più snello, innovativo e allineato agli obiettivi del Green Deal europeo.